Come ritrovare l’energia vitale ? Questa è una delle domande che ci assillano di più quando ci sentiamo in balia degli eventi e perdiamo il controllo delle nostre vite.
Sembra quasi che in queste situazioni i nostri sentimenti e le nostre emozioni dipendano esclusivamente da fattori esterni, e spesso non siamo nemmeno consapevoli di quello che ci accade.
Se però ci guardiamo intorno, ci rendiamo conto che alcune persone hanno un livello energetico decisamente superiore alla media.
Se volessimo quindi capire quale caratteristica dovremmo sviluppare per aumentare il nostro livello di energia e soddisfazione, guardando a tutte le persone con un livello energetico più alto, potremmo dire che queste stanno facendo quello che veramente gli piace.
Sembrerebbe quindi che il primo passo da compiere per ritrovare la nostra energia sarebbe cominciare a fare finalmente quello che più ci piace e non quello che ci viene propinato dall’esterno.
Se però allarghiamo un po di più l’orizzonte e magari facciamo anche qualche esperienza concreta, prima o poi ci accorgeremo che “andare dove ci porta il cuore” non basta. Le nostre vite e personalità sono molto più complesse di quello che sembrano.
Molte persone, anche grandi artisti o scrittori o uomini di scienza con un alto livello energetico spesso soffrono momenti di grande sconforto e, anzi, ci sono casi di vera e propria disperazione che tutti abbiamo conosciuto nella storia.
Grandi musicisti si sono uccisi o grandi uomini di scienza hanno perso il senno della ragione. Tutti malati ? Non credo proprio…
Qual’è quindi il segreto per ottenere un livello energetico soddisfacente che sia il più costante possibile nel tempo ?
Le condizioni favorevoli per ritrovare energia
Prima di parlare del metodo per ritrovare la nostra energia vitale, credo sia importante capire quali sono le condizioni favorevoli che possono predisporre ad una felicità e un ottimismo verso la vita.
Condizione 1: La piramide dei Bisogni
La prima di tutte, ripescando un grande psicologo americano che ha introdotto il principio della scala dei bisogni è la condizione di soddisfazione dei bisogni primari.
Stiamo parlando di Abraham Maslow che nella sua famosa piramide ha elencato i seguenti:
Certamente quando parliamo di energia, quanto meno i primi due livelli della piramide debbono essere garantiti. Ma, paradossalmente, anche garantirsi i primi 2 livelli può richiedere una buona dose di energia.
Pensiamo ad esempio ai nostri progenitori quando vivevano in piccole tribu senza alcuna organizzazione e dovevano procurarsi il cibo tutti i giorni.
In questa condizione nulla era garantito, nemmeno i bisogni del livello più basso della piramide.
Eppure se ci rifletti un attimo potrai certamente renderti conto che la condizione nella quale si trovavano i nostri antenati, di assoluta incertezza, conteneva in se un livello energetico enorme.
Certamente non possiamo paragonare la nostra condizione di vita a quella dei nostri avi ma perlomeno possiamo riflettere sulla condizione principale che deve verificarsi affinché il nostro livello energetico possa arrivare al massimo livello di potenza.
Condizione 2: Il vuoto fertile
Sto parlando di quella condizione che molti filosofi e uomini di spirito hanno definito di “vuoto fertile” nella quale, nonostante non ci siano sicurezze o appigli, esistono infinite possibilità di nutrimento materiale e spirituale.
In questa condizione di vuoto fertile, molto difficile da sostenere nella nostra società, si deve venire a creare la terza condizione che ci predispone al raggiungimento di un livello energetico soddisfacente che è la fiducia.
Condizione 3: La fiducia
Dentro la fiducia non ci deve essere un concetto astratto e inutile, dei concetti astratti la nostra anima non se ne fa nulla, ma ci deve essere una fede basata su risultati tangibili che siano il raggiungimento di piccoli traguardi, la vittoria di piccole sfide lungo il cammino che, sommate l’una all’altra, possono farci arrivare a dei livelli di entusiasmo e di energia straordinari.
Avendo esplorato le 3 condizioni principali che debbono convivere per far si che si sviluppi un buon livello energetico, vediamo ora in che modo possiamo creare queste condizioni.
I metodi per ritrovare l’energia vitale
Partiamo dalla prima condizione che abbiamo visto, la famosa piramide di Maslow, e i primi due livelli.
Penso che nella società in cui viviamo, e sicuramente per te che stai leggendo questo articolo, quasi tutti possiamo dire di non morire di fame e di avere un tetto su cui contare.
Attenzione a non sottovalutare questi aspetti, perché magari sei abituato a vivere una vita agiata, questo è uno dei nemici più grandi alla tua felicità.
Ci sono state epoche, nemmeno tanto lontane, dove questa sicurezza di base poteva essere solo immaginata o sognata e in molte parti del mondo purtroppo è ancora così.
Esercizio 1 – Coltivare la gratitudine
Un buon esercizio per coltivare la felicità, la fiducia, l’energia e l’entusiasmo è sviluppare un senso di gratitudine per il genere di vita che viviamo.
So bene che potresti non ritrovarti in questa visione.
Chi ha uno stipendio sicuro tutti i mesi, certamente vivrà la frustrazione dell’essere comandato dall’esterno.
Chi non ha uno stipendio o non riesce a trovare la propria strada, vive nella costante preoccupazione di doversi procurare da vivere.
Sto banalizzando ovviamente, ma mi serve per arrivare al punto.
Coltivare la gratitudine significa “semplicemente” recuperare quel senso di sacralità della vita e delle cose.
Non diamo nulla per scontato. Se possiamo permetterci dei vestiti, magari anche belli e del cibo, magari anche buono, è nostro dovere provare un senso di gratitudine…si hai letto bene “è nostro dovere”
La gratitudine non è gratis, potrebbe sembrare controintuitivo, ma solamente chi ha provato la privazione sa cosa vuol dire l’abbondanza.
Chi ti parla non è certo un esempio da seguire ma tutti i giorni mi sforzo di non essere banale. Dalla banalità nasce la noia, dalla noia l’insoddisfazione e dall’insoddisfazione la sciatteria, la bassa energia e l’isolamento (spesso inconsapevole).
Prendi molto seriamente questo esercizio e se credi in qualche religione (spero non da bigotto) ti verrà molto più facile.
Come coltivare la gratitudine ad esempio per il cibo che mangiamo ? Pensando ad esempio a quanta fatica c’è voluta per far arrivare quel cibo sulle nostre tavole, per coltivare la terra, per pescare in mare, per allevare del bestiame…A proposito, cerchiamo sempre di mangiare cibo sano e a basso impatto ambientale.
Come coltivare la gratitudine per gli oggetti che ci circondano ? L’1% di noi sa come funziona un frigorifero eppure tutti lo usiamo distrattamente senza provare meraviglia. Ecco, comincia con il tuo frigorifero, poi passa ai termosifoni fino ad arrivare ai tuoi rubinetti da dove sgorga come per magia acqua limpida e potabile.
Ti basta pensare a queste poche cose per provare l’incanto e la fortuna di vivere, nonostante la tua ignoranza, in case solide, riscaldate e piene di comfort.
Continua così per tutte le cose con cui entri in contatto ogni giorno e vedrai che la tua vita diventerà come per magia il paese delle meraviglie.
Per arrivare alla soluzione di questi due aspetti (sicurezza e incertezza) dobbiamo arrivare all’esercizio 2.
Queste indicazioni che ti sto per dare servono a trovare un tuo equilibrio all’interno della sfera dell’incertezza, che è la cosa più difficile da raggiungere
Esercizio 2 – Riorganizzare il proprio tempo
Se fai parte della categoria in cui si trova la maggior parte di noi (quella che fa affidamento sullo stipendio “sicuro”): considera di trovare dei momenti per riflettere sulla tua vita in modo proficuo. Non serve autocommiserarsi o rassegnarsi alla sfiducia.
Il test con “la bussola della tua vita” che puoi scaricare cliccando su questo link, è il punto di partenza.
Una volta che ti sei reso conto delle cose che ti piacciono di più e sulle quali stai impiegando meno tempo di quello che vorresti comincia a modificare un po alla volta le tue abitudini.
Soprattutto comincia ad impegnarti di più. Non tanto a provare momenti di svago ma a prendere più sul serio quello che ti piace o ti diverte.
La vita di ciascuno di noi ha un importanza fondamentale e ciascuno di noi è venuto a questo mondo con una sua ben precisa collocazione e “destino”.
Se riusciamo ad avvicinarci sempre di più alla nostra natura saremo anche in grado di fare la cosa più bella per la quale siamo venuti al mondo ossia: aiutare gli altri
Cosa vuol dire aiutare gli altri, come si fa ? Parti da quello che ti piace fare… Il mondo ha bisogno di persone felici. Puoi dare sollievo agli altri con la tua arte, se sei un artista, o con la scoperta di una nuova cura, se sei un ricercatore medico, o con il prenderti cura di chi soffre o semplicemente dispensando più sorrisi a chi incontri.
Quando hai trovato quello che più ti piace non lasciarlo e impegnati ad espandere il tempo da dedicare alla tua anima.
Esercizio 3 – Il vuoto fertile
Se invece fai parte delle persone che vivono la preoccupazione del procurarsi da vivere e del futuro. Condizione nella quale io ad esempio mi trovo, l’approccio iniziale è un po più di tipo “olistico”.
Come avevamo visto in precedenza, una delle condizioni principali per favorire l’entusiasmo e un buon livello energetico è il cosiddetto “vuoto fertile”
Certamente chi non ha uno stipendio sicuro o qualcuno su cui contare potrebbe già trovarsi in questa condizione “di grazia” anche se nella nostra società è piuttosto vista come situazione di disgrazia.
Dove andare a trovare quindi le risorse, prima di tutto economiche, per recuperare la fiducia di base, ma soprattutto conservando la propria “natura” e rispettando i propri ritmi ?
Anche qui c’è solo un modo che prevede un lavoro su due sentieri paralleli.
Il primo lo chiamerei il lavoro del “cacciatore raccoglitore”.
In questo sentiero dovrai procurati da vivere. Riprendendo “la bussola della tua vita“, cerca di capire quali sono le aree nelle quali puoi sentirti più produttivo e comincia a fare un analisi che sia il più possibile obiettiva sul reale contributo che puoi dare in un particolare settore.
In questo primo sentiero è molto importante non perdere la bussola sovraccaricandosi di attività per la paura di non farcela.
Chiaramente il tutto va calibrato sul tuo grado di resilienza, che banalmente potrebbe voler dire quanto riesci a sopportare nelle eventuali condizioni di minori entrate, se hai una garanzia economica alle spalle e cose di questo tipo.
Ma è molto importante in questo sentiero mantenere sempre del tempo da dedicare alla seconda delle attività che dovrai coltivare che è un attività più di tipo spirituale.
In questo stato di incertezza te hai la grandissima fortuna di poterti dedicare a scoprire la sorgente primaria di tutta la tua energia e dell’energia dell’universo e affrontare tutti i tabu della nostra società che sempre più prepotentemente ci portano lontano dalle paure fondamentali.
Come la sofferenza, la morte, l’indigenza la malattia.
Ebbene, ritornando al discorso dell’energia, una delle cause della perdita di energia, di gioia di vivere paradossalmente è proprio la perdita di contatto con la vita, e che cos’è la vita se non la trasformazione continua di noi stessi e di tutto quello che ci sta intorno?
Che cos’è la vita quindi senza morte e rinascita…e come posso trovare l’energia vitale se ho paura della morte, della disperazione, del rimanere senza sodi, della solitudine? Evitare di pensarci non vale ;).
Tutti questi temi enormi sono il punto più alto che ti puoi concedere in questa vita, che ti ricordo è di passaggio, con il quale potrai raggiungere la vera apertura, il vero vuoto fertile, condizione necessaria per raggiungere i tuoi obiettivi più ambiziosi.
Dacci dentro e ascolta il pezzo che ho da proporti questa settimana.
Ciao!
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